Giappone sempre più gay friendly: il turismo lgbt spopola

Il Giappone è un Paese estremamente affascinante, e lo è prima di tutto per la sua cultura antica e unica al mondo, ma anche per le sue arti, le sue tradizioni, le sue città e i suoi incredibili paesaggi; per non parlare poi della grande ospitalità del suo popolo e dell’eccezionalità delle proprie infrastrutture che lo rendono moderno ed efficiente come nessun altro. Insomma, è un Paese, questo, su cui ci si sarebbe molto da dire e che in questi ultimi tempi sta guadagnando punti anche per un altro aspetto: l’approccio che sta avendo nei confronti del turismo gay.

Il Giappone è una meta molto gettonata dal turismo gay, e lo è perché questo Paese, per quanto se ne parli sicuramente poco, ha una mentalità piuttosto aperta dal punto di vista della sessualità delle persone: negli ultimi anni, per esempio, l’isola ha fatto grossi passi in avanti nel riconoscimento dei diritti civili agli omosessuali, con l’affidamento di un minore a una coppia gay, con la crescente diffusione delle realtà che chiedono l’introduzione del matrimonio egualitario e con la direttiva tramite la quale il governo ha sancito che gli alberghi non possano rifiutare prenotazioni da parte di coppie gay.

In Giappone è già presente una legge che tutela le persone dalle discriminazioni (anche per orientamento sessuale) e la società stessa, ora, è pronta a fare un passo in avanti: dopo aver deciso che l’omosessualità non debba più esser vista come un tabù, i giapponesi chiedono a gran voce l’introduzione di diritti che in Europa, per esempio, sono già ampiamente riconosciuti.

A confermare quest’onda è Travel Out, agenzia specializzata in viaggi di nozze lgbt che racconta come nel Paese non ci sia più lo stigma nei confronti degli omosessuali e come i locali gay (o quanto meno gay friendly) siano sempre più numerosi e frequentati. A Gay.it che ha chiesto a Travel Out come siano i rapporti tra il Sol Levante e l’omosessualità, l’agenzia ha risposto: “Il Giappone è uno dei Paesi asiatici più tolleranti. Qui due persone dello stesso sesso viaggiano insieme e non creano né disagio né occhiataccie, anche se le manifestazioni di affetto in pubblico non sono così diffuse (ma la cosa vale anche per gli eterosessuali). Ci sono poi centinaia di locali gay che confermano come il Giappone sia un territorio gay-friendly”.

Insomma, chi si reca a Tokyo e dintorni deve “preoccuparsi” di più per altre cose che non del fatto che ci vada con un fidanzato del suo stesso sesso: in Giappone, tanto per intenderci, è buona cosa togliersi le scarpe quando si entra in un’abitazione privata o in un tempio, non si fuma per strada, e nei luoghi di culto si può parlare solo a bassa voce. Gradito inoltre il saluto con inchino (preferibile ad una più occidentale stretta di mano), e da provare assolutamente tutte quelle pratiche che prevedono la contemplazione della natura su cui questo Paese ha tanto da insegnare!

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